CARO PAPA TI SCRIVO…
Dove
eravate l’11 febbraio 2013 alle 11.46? Ritorniamo a quel giorno così speciale
in cui papa Benedetto XVI, con la semplicità di cui era ed è capace, rinunciò
al ministero di Vescovo di Roma. Ero in gita con il seminario a Firenze: le
prime avvisaglie della notizia ci arrivarono via smartphone, sms, tablet,
Iphone. La conferma ci arrivò dall’edizione straordinaria dei Tg.
Durante
il Concistoro per la creazione di
alcuni Santi aveva comunicato “una decisione di grande importanza per la vita
della Chiesa”. E continuava: “dopo aver ripetutamente esaminato la mia
coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per
l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero
petrino”. Una decisione di grande consapevolezza e responsabilità da parte di
un uomo che riconosceva “l’incapacità di amministrare bene il ministero” a lui
affidato: dal 28 febbraio 2013 alle 20 la sede di Roma fu vacante fino al 13
marzo 2013.
La
seconda domanda: dove eravate il 13 marzo 2013 alle 19.06? Ritorniamo al
momento in cui avvenne l’attesa fumata bianca. Anche quel giorno ero con il
seminario perché alle 19 avevamo la Messa di Comunità, la Messa cardine
di tutta la settimana presieduta dal Rettore. Abbiamo dovuto aspettare fino alle 20.12 che il cardinale Tauran uscisse dalla Loggia delle Benedizioni e annunciasse l’elezione del cardinale Bergoglio, papa Francesco.
Tra
le prime parole: “Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo
a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi
alla fine del mondo, ma siamo qui”. Ancora una volta la semplicità di un uomo
che venuto “dalla fine del mondo” era stato catapultato nel cuore della Chiesa
di Roma e, per questo, nel cuore della Chiesa intera.
In
quest’anno trascorso con un Papa emerito ritirato in preghiera e clausura, e
con un Papa regnante che non smette di stupire credenti e non credenti, sono
molte le considerazioni, le parole, le immagini che si potrebbero trovare.
Tra
le immagini che ci hanno sorpreso c’è stato l’incontro avvenuto tra i due
pontefici a Castelgandolfo il 23 marzo 2013, quattro giorni dopo l’inizio del
ministero di papa Francesco. È stato il primo di molti altri avvenuti nell’arco
di quest’anno: come a Natale quando Francesco si recò al monastero Mater Ecclesiae, residenza attuale di
papa Benedetto, oppure l’ultimo in ordine di tempo lo scorso 22 febbraio nella
Basilica vaticana durante il Concistoro per la creazione di nuovi cardinali.
Hanno
spiegato che è possibile l’esistenza di un Papa in carica e un Papa emerito
(come di un vescovo in carica e un vescovo emerito), ma non possiamo negare la
profonda carica emotiva che ci ha creato il vedere due papi inginocchiati
assieme e raccolti in preghiera. È stato un segnale di grande unità e
continuità spirituale tra due papi diversi, ma portatori della stessa finalità
pastorale.
Dal
primo momento dell’elezione papa Francesco non ha smesso di chiedere preghiere
per se e per il suo ministero e in questo si è messo sulla scia di papa
Benedetto. Perciò molti hanno voluto scrivere al vecchio e al nuovo Papa per far
sentire la vicinanza del Popolo al suo Pastore.
Segnalo
in particolare una lettera che don Simone Di Vito il mese scorso ha scrivere a
papa Benedetto per ringraziarlo della sua testimonianza e fargli dono di alcune
foto dei molti viaggi apostolici all’estero. Nella risposta a firma di mons.
Peter Wells, Assessore per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, Sua
Santità ringrazia per il cortese gesto e affidato alla protezione di Maria tutta
la comunità di S. Albina. Nel I anniversario dell’elezione è partita la nuova
iniziativa “Caro papa Francesco ti scrivo”... e certamente non mancheranno
altre sorprese.
Maurizio Di Rienzo
FONTE: Avvenire, Lazio 7 Gaeta del 16 marzo 2014
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