I loro nomi non possiamo dimenticarli

Nicola e Gianluca. A Itri, città di passaggio tra Fondi e Gaeta, questi sono nomi che scuotono. Nel giro di pochi mesi la morte ha colpito duramente mietendo vittime sulle nostre maledette strade. Due nomi, due volti che si aggiungono alla (troppo) lunga lista che viene letta ogni 22 del mese, prima della Messa, nella chiesa dell'Annunziata.

Nicola, di appena 17 anni, se ne è andato il 17 gennaio alle 2.20 sul lungomare Caboto a Gaeta. Un incidente tra il suo scooter Yamaha e una Chevrolet Spark: per lui non c’è stato nulla da fare. Tante sono state le domande e gli interrogativi su una morte così difficile da accettare. “Ragazzi, vivete bene la vostra vita!”: al funerale le parole del parroco di Itri don Guerino Piccione sono tutte per gli amici che piangono il giovane Nicola, tra l’altro conosciuto suonatore di clarinetto nella Banda cittadina.

Gianluca, quasi 26 anni e panettiere a Gaeta, il 28 aprile si è schiantato su un albero lungo Via Pratica di Mare a un chilometro dalla Pontina. Alla guida della Matiz la compagna Mara, incinta al settimo mese, dalla quale aveva già avuto una figlia di un anno e mezzo. È morto il 9 maggio dopo alcuni giorni di ricovero in vari ospedali romani. “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?”: all’omelia funebre don Mariano Salpinone cita il grido di Gesù sulla Croce. Un grido che sale anche dal cuore di chi piange Gianluca, e Nicola, e tanti altri ragazzi. Un grido di chi spera in una Risurrezione che asciughi le lacrime ed elimini per sempre la morte.

Maurizio Di Rienzo

FONTE: Avvenire Lazio7 del 22 maggio 2016

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