Io, uomo-locandina a Roma Termini


Cosa si scopre un sabato mattina, alla stazione di Roma Termini, piano -1, stando un'ora e mezza con una locandina in mano? Era il 4 maggio scorso al convegno sul 'potere dei numeri', un tema fichissimo per un nerd come me. Mentre sistemo un tavolo, attacco prolunghe, cavi e proiettore, spunta un grande problema 'comunicativo': i partecipanti non riescono a trovare il luogo dell'incontro. Qualcuno deve fare da 'palo'. Prendo una locandina dell'evento. Mi studio un punto strategico per posizionarmi: l'incrocio tra la Metro, le scale mobili di via Giolitti e il corridoio per i treni.

Per un'ora e mezza divento l'uomo-locandina e osservo la quantità di vite umane che passa. C'è chi mangia, un altro è al telefono, chi porta piccole valigie (ma anche enormi bagagli, chissà dove se ne vanno...), molti corrono verso un treno in partenza. Chi non ha fretta, spende soldi nei negozi del piano sotterraneo di Roma Termini.

Piano piano, come una gerarchia di intuizioni, mi costruisco gli assiomi dei passeggeri di Roma Termini. 'Assiomi', un conio che dice la mia nostalgia per i tempi in cui sognavo di studiare matematica, quando avrei voluto scoprire un teorema che avrebbe preso il mio nome. A suo modo, fare il 'palo' è stato quasi avvincente. Una scoperta di intuizioni.

1. Divieto di affissione: solo dopo che hai appeso 10 locandine per tutto il corridoio vedrai arrivare il vigilantes (molto gentile, tra l'altro) che ti dirà beatamente: 'Le deve rimuovere, tutte".

2. Esserci è meglio: puoi inviare la marea di sms, WhatsApp, Messenger e altre diavolerie comunicative, ma piantonare la stazione con una mega locandina in mano, vale più di mille email.

3. Chi dà le informazioni? Nell'arco di quell'ora e mezza ho risposto ad almeno 10 domande di vario tipo. A che ora l'Intercity XY? E per la Metro B? Ma l'edicola è chiusa? E poi la più sconvolgente di tutte: "Ma i treni dove sono?" - che mi fanno dire: "Trenitalia dove sei?"

4. La gente cammina senza guardare. In genere guarda a terra o sul telefonino. E allora la strategia è un po' quella delle newsletter: sbattigli in faccia la locandina e il successo è assicurato.

5. Ingratitudine: credo di essere stato utile a una decina di partecipanti che hanno poi trovato la sede del convegno. Ma le prime parole ricevute sono state parolacce, insulti, smadonnamenti vari. Del resto, ero sono un 'uomo-locandina'...

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